Convento e chiesa di San Francesco
Convento e chiesa di San Francesco
Nel cuore del centro storico di Marcianise, una cittadina, basata un tempo (fino ai primi anni del secondo dopoguerra) su un’economia prettamente agricola, oggi diventata polo industriale (Oro mare, Tarì, Centro Commerciale Campania…)
È situato il convento “San Francesco” detto comunemente “San Pasquale” un complesso alcantarino riecheggiante l’architettura Vanvitelliana, nato nella metà del secolo XVIII, grazie alla tenacia dei frati,grazie alla generosità del popolo di Marcianise e di Capodrise,alla bontà dei capomastri e della manovalanza impegnati nella famosa Reggia di Caserta.
Due dipinti su tela raffiguranti l’Immacolata Concezione racchiudono il tempo intercorso tra l’inizio dei lavori e il completamento dei lavori così come la vediamo oggi.
Artefice principale della costruzione alcantarina a Marcianise fu il sindaco del tempo Antonio Tartaglione e gli aiuti cospicui del re Carlo III di Borbone. Un documento parla di “175 ducati elargiti dal re per la continuazione della fabbrica”
La vita dei frati ha subito una notevole trasformazione da quando, nel 1986, il convento che era molto mal ridotto, fu affidato all’Associazione S. Maria dell’Accoglienza; tale Associazione e’ costituita da laici e da consacrati laici con la collaborazione dei frati.
Lo scopo dell’opera e’ quello di dare accoglienza agli emarginati, a coloro che hanno bisogno di un piatto caldo e di un giaciglio, che si trovano in difficoltà momentanea, che sono di passaggio e non hanno dove alloggiare, ecc.
Lo spirito che anima quest’opera e’ di dare accoglienza, nei limiti delle possibilità, a chiunque bussa senza chiedere nell’immediato la loro storia, ma facendosi vicini al loro bisogno, accogliendo tutti come fratelli con i quali si condivide l’intera giornata, infondendogli la speranza che ogni ferita può essere rimarginata dall’amore di Cristo che si manifesta nella carità dei fratelli. Migliaia di persone di varie nazionalità sono passate per questo convento: africani, albanesi, bulgari, polacchi, ucraini, francesi, americani, italiani, gente di Marcianise e del casertano; suore in discernimento, consacrati in crisi, ecc…..
Con l’andare degli anni alcuni di questi accolti sono rimasti in modo stabile in convento o perché non hanno più nessun familiare o perché nessuno si è voluto prendere cura di loro. Oggi tutta la realtà conventuale si presenta come una famiglia allargata costituita da persone che vivono in modo stabile; gli accolti sono: uomini, donne, anziani, e bambini con la mamma; poi vi sono laici, frati e postulanti.
interno della chiesa
La tradizione vuole che la chiesa e il convento siano stati progettati dal Vanvitelli ma verosimilmente sono stati costruiti da maestranze locali su progetti di aiuti e disegnatori dello studio del Vanvitelli, impegnato nei lavori di costruzione della reggia. Tali maestranze, secondo la tradizione, avrebbero avuto il permesso di lavorare alla costruzione del convento e della chiesa di domenica e avrebbero avuto anche la concessione di usare dei materiali di risulta della Reggia.
pala dell'altare maggiore
Nei sotterranei della chiesa gli Alcantarini edificarono un gruppo di tombe dove i monaci. alla loro morte,venivano messi a “scolare” per poi essere trasportati nelle fosse comuni.
Tombe a scolo rifinite diversamente sono visibili anche sul lato sinistro della cantoria .
Ancora oggi possiamo assistere al raccapricciante c macabro scenario di questo cimitero rimasto tuttora intatto.
BIBLIOTECA
La fondazione francescana a Marcianise e' legata soprattutto alle donazioni che nel 1614 il sacerdote Giovan Domenico Lasco fece all' "Università" della città. la quale a sua volta, diede ai Conventuali Riformati, detti Barbanti, la gestione del convento dedicato a San Francesco, con l'annessa chiesa di S. Antonio.
L'Istituto, che in un primo tempo occupava le casupole avute in donazione con il terreno annesso. rimase chiuso fino al 1650. per poi essere restituito ai Frati Minori Alcantarini che avevano assorbito i Barbanti ed i loro beni.
Nel 1754 (qualche anno dopo l'inizio dei lavori alla Reggia di Caserta) gli Alcantarini cominciarono l'edificazione della nuova fabbrica che inglobò alcuni locali preesistenti, riconoscibili negli ambienti in cui insisteva l'ex " Beccheria" Madonna.
I lavori proseguirono fino al , ed il re Carlo III elargì più di una volta, tramite il Cav. D. Lorenzo Netoni, offerte in denaro per il prosieguo delle opere.
Non e’ da escludere la partecipazione ai lavori. della manovalanza e di qualche persona più qualificata già impegnati nelle maestose strutture della vicina Reggia.
Nei sotterranei della chiesa gli Alcantarini edificarono un gruppo di tombe dove i monaci. alla loro morte, venivano messi a “scolare” per poi essere trasportati nelle fosse comuni.
Tombe a scolo rifinite diversamente sono visibili anche sul lato sinistro della cantoria .
Ancora oggi possiamo assistere al raccapricciante c macabro scenario di questo cimitero rimasto tuttora intatto.
Molti furono gli artisti che collaborarono al decoro della chiesa, tra i quali ricordiamo il concittadino Paolo De Maio. il cui dipinto situato sull’altare maggiore andò distrutto in seguito ad un incendio.
Sono ospitati anche dipinti di Francesco De Mura. Vincenzo De Mita ed Evangelista Schiani.
Sulle scale del convento si può ammirare un prezioso gesso di Onofrio Buccini. "Vergine dei giglio ", prototipo per un marmo destinato alla reggia di Caserta che non fu mai realizzato.
L'opera fu comunque acquistata da Ferdinando II per 500 ducati e fu poi donata ai Cappuccini di Caserta. Il convento è anche fornito di una ricchissima biblioteca con oltre tremila volumi che vanno da I542 ad oggi, all’interno dei quali sono presenti inestimabili incisioni anche colorate.
CAPPELLA
GESSETTO BUCCINI
L'Associazione "S. Maria dell'Accoglienza" ETS prosegue l'attività caritativa iniziata nel luglio del 1986, presso ii Convento s. Francesco in Marcianise. Convento dato in comodato gratuito dalla Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù dei Frati Minori. L'attività continua ad essere svolta in stretto rapporto con i Frati della locale fraternità dei Frati Minori.
Al primo piano del Convento vivono insieme persone di età diversa, con disagi, alcuni gravi, di diverse tipo. Hanno vissuto insieme ragazze madri , gestanti, giovani, adulti provati dalla vita, anziani soli, persone con disagi da alcol e con disagi mentali. In un clima di reciproca e a volte difficile accettazione si vive insieme, con la presenza ininterrotta di alcuni membri dell'associazione e dei Frati.
Ulteriori impegni:
distribuzione, a cadenza quindicinale, di alimenti che ci provengono principalmente dal Banco delle Opere di Carità di Caserta ad oltre 250 nuclei familiari;
mensa serale per i poveri dal lunedì al sabato per circa trenta persone in presenza o con modalità di asporto;
distribuzione settimanale di indumenti e biancheria; ambulatorio ginecologico settimanale e disponibilità di un medico ecografista (attualmente sospeso, causa pandemia)
accoglienza notturna di emergenza per senza fissa dimora al piano terra per uomini e donne, in locali separati;
aiuti continuativi a famiglie con figli piccoli; ascolto e sostegno psicologico di persone e coppie;
disponibilità ad accogliere richiedenti per svolgere attività di volontariato per lavoro di pubblica utilità per la cosiddetta 'messa alla prova', sostitutiva alla pena carceraria.
Puoi contribuire oltre che con il 5x1000, offerta deducibile nella dichiarazione dei redditi anche con una offerta libera da effettuare
sul ccp n° 16117822 intestato a Associazione S. Maria dell’accoglienza.
Per effettuare un bonifico il codice iban è IT68G0760114900000016117822.
Aiutaci a diffondere presso parenti amici conoscenti la donazione del 5x1000. In questo momento le difficoltà economiche dovute all’aumento dei costi per l’approvvigionamento e i servizi sono fonte di preoccupazione, visto che l’Associazione non ha nessuna convenzione con enti pubblici.
C.F (per la donazione del 5x1000) 93008490612