statuto
Statuto dell’Organizzazione di Ente del Terzo settore
ASSOCIAZIONE S. MARIA DELL’ACCOGLIENZA ODV – ETS
Premessa
L’ Associazione di volontariato senza scopo di lucro denominata “Santa Maria dell’Accoglienza”, con sede in Marcianise (CE), piazza Buccini 13, presso il Convento san Francesco, è stata costituita con atto del notaio Alberto Criscuolo dell’otto aprile 1986. Con atto del notaio Enrico Chiari dell’undici ottobre del 1994 è stato adeguato lo statuto sociale alle norme sul volontariato (legge 11 agosto 1991 n. 266). Con decreto della Giunta Regionale della Campania del tre marzo 1997 è stata iscritta al Registro Regionale del Volontariato.
Art. 1
Denominazione, sede e durata
Tanto premesso, si adegua ai sensi e conformemente al Decreto legislativo n. 117 del 3 luglio 2017 e ss. mm. ii., l’Organizzazione di Ente del Terzo settore Associazione S. Maria dell’Accoglienza ODV – ETS, in breve detta ETS.
1. L’Associazione assume nella propria denominazione l’acronimo ETS o la locuzione Ente del Terzo Settore e ne fa uso in qualsiasi segno distintivo, negli atti, nella corrispondenza e nelle comunicazioni al pubblico.
2. L’Associazione è costituita e organizzata in forma di Organizzazione di Volontariato ai sensi dell’articolo 32 e seguenti del D.Lgs 3 luglio 2017 n. 117.
3. L’Associazione ha sede legale nel Comune di Marcianise (CE) alla Piazza O. Buccini, 13. Con delibera del Consiglio Direttivo la sede legale dell’Associazione può essere trasferita all’interno dello stesso Comune. La durata dell’Associazione è illimitata.
4. La durata dell’ETS non è predeterminata ed essa può essere sciolta con delibera dell’Assemblea straordinaria con la maggioranza prevista all’art. 22.
5.
Art. 2
Scopi e finalità
1. L’Associazione, democratica nella sua struttura, è apartitica e senza scopo di lucro;
2. L’Associazione si propone di perseguire finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale volte alla prevenzione e rimozione di situazioni di bisogno, mediante lo svolgimento, in via esclusiva o principale, di attività di interesse generale prevalentemente in favore di terzi secondo il principio di sussidiarietà e della concezione educativa “della condivisione e dell’inclusione delle persone”;
3. L’Associazione è diretta ad aiutare persone in stato di disagio, svolgendo azioni erogabili in modo continuo, diretto e indiretto, volte alla prevenzione e rimozione di situazioni di bisogno, operando prevalentemente in favore di terzi attraverso anche il supporto ad Enti assistenziali.
4. I membri costituenti l’associazione, desiderosi di seguire Gesù Cristo e, sul suo esempio, secondo lo spirito di san Francesco d’Assisi, di andare incontro ai poveri di oggi decidono di impegnarsi ad accogliere in comunità gli emarginati, anche extracomunitari, e i bisognosi di vario genere prestando loro ogni forma di assistenza e cura, anche medica, per il reinserimento nella società;
5. Approfondire la conoscenza dei problemi riguardanti gli emarginati e i bisognosi di vario genere e svolgere adeguata azione sul piano nazionale e sul piano locale per la loro soluzione;
6. Svolgere ogni attività utile a stimolare e concretizzare la solidarietà verso i più deboli e bisognosi attraverso corsi di formazione al volontariato, stipulazioni di convenzioni con enti pubblici e privati e organizzazione di qualsiasi altro tipo di attività consentita dall’ordinamento giuridico che si ponga in rapporto strumentale rispetto al perseguimento e alla realizzazione dei suddetti scopi.
Art. 3
Attività
1. Per la realizzazione dello scopo di cui all'art. 2 l’Associazione si propone, ai sensi dell’art. 5del D. lgs 117/2017 e ss. mm. ii., di svolgere in via esclusiva o principale attività di interesse generale di cui alle lettere
“q” (… attività di carattere residenziale temporaneo diretta a soddisfare bisogni sociali, sanitari, culturali, formativi o lavorativi);
“r” (accoglienza umanitaria ed integrazione sociale dei migranti);
“u” (beneficenza, sostegno a distanza, cessione gratuita di alimenti o prodotti di cui alla legge 19 agosto2016, n. 166 e successive modificazioni, o erogazione in denaro, beni o servizi a sostegno di persone svantaggiate o di attività di interesse generale)
“v” (promozione della cultura della legalità, della pace tra i popoli, della non violenza e della difesa non armata).
“w” (promozione dei diritti umani, sociali e politici . Promozione delle pari opportunità e delle iniziative di aiuto reciproco)
“z” (riqualificazione dei beni pubblici inutilizzati o di beni confiscati alla criminalità organizzata)
2. L’ETS si occuperà inoltre di:
a. aderire e collaborare con qualunque ente pubblico o privato, anche ricevendo ed erogando contributi;
b. promuovere tutte le iniziative utili per sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti ai problemi del diritto al cibo, dello spreco, della povertà, in particolare alimentare, e dell’emarginazione;.
c. promuovere ed organizzare manifestazioni, mostre, attività artistiche, seminari, convegni, studi, conferenze e corsi;
d. svolgere ogni attività economica, finanziaria, commerciale, mobiliare ed immobiliare che ritenga necessaria, utile o comunque opportuna per il raggiungimento dei suoi scopi compreso la raccolta fondi mediante sollecitazione al pubblico o attraverso la cessione o erogazione di beni o servizi di modico valore impegnando risorse proprie e di terzi nel rispetto del disposto legislativo.
3. Le attività di cui al comma precedente sono svolte dall'ETS, prevalentemente a favore di terzi e tramite le prestazioni fornite dai propri aderenti in modo personale, spontaneo e gratuito.
4. L’ETS, inoltre, può esercitare attività diverse, strumentali e secondarie rispetto alle attività di interesse generale, ai sensi e nei limiti previsti dall’art. 6 del D. lgs 117/2017 e ss. mm. ii la cui individuazione è operata a cura del Consiglio Direttivo.
5. Nel caso l’Associazione eserciti attività diverse, il Consiglio Direttivo ne attesta il carattere secondario e strumentale delle stesse nei documenti di bilancio ai sensi dell’art. 13 comma 6 D. lgs 117/2017 e ss. mm. ii..
Art. 4
Patrimonio e risorse economiche
1. Il patrimonio dell'ETS durante la vita della stessa è indivisibile, ed è costituito da:
a. Beni mobili ed immobili che sono o diverranno di proprietà dell’ETS;
b. Eventuali erogazioni, donazioni o lasciti pervenuti all’ETS;
c. Eventuali fondi di riserva costituiti con le eccedenze del bilancio.
2. L'ETS trae le risorse economiche per il suo funzionamento e lo svolgimento delle proprie attività da:
a. Quote associative e contributi degli aderenti;
b. Contributi pubblici e privati;
c. Donazioni e lasciti testamentari;
d. Rendite patrimoniali;
e. Attività di raccolta fondi (ai sensi dell’art. 7 117/2017 e ss. mm. ii.);
f. Ogni altra entrata o provento compatibile con le finalità dell’associazione e riconducibile alle disposizioni del d. lgs 117/2017 e ss. mm. ii.;
g. Attività “diverse” di cui all’art. 6 del D. lgs 117/2017 e ss. mm. ii.
3. Il patrimonio dell’associazione, comprensivo di eventuali ricavi, rendite, proventi, entrate comunque denominate è utilizzato per lo svolgimento dell’attività statutaria ai fini dell’esclusivo perseguimento di finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale.
4. E’ fatto divieto di distribuire, anche indirettamente utili e avanzi di gestione, fondi e riserve comunque denominate a fondatori, associati, lavoratori e collaboratori, amministratori ed altri componenti gli organi sociali, anche nel caso di recesso o di ogni altra ipotesi di scioglimento individuale del rapporto associativo.
Art. 5
Soci
1. Ai sensi dell’art. 32 D. lgs 117/2017 e ss. mm. ii. il numero dei soci è illimitato. Possono fare parte dell'ETS tutte le persone fisiche, le ODV, e gli altri Enti del Terzo Settore o senza fini di lucro, il numero di quest’ultimi, tuttavia, non può essere superiore al cinquanta per cento delle ETS, che condividendo gli scopi e le finalità dell’organizzazione, si impegnano spontaneamente per la loro attuazione.
2. L'adesione all'ETS è a tempo indeterminato, fatto salvo i casi di cui al punto 5 dell'art.6.
3. Nell’Associazione si distinguono:
· Soci Ordinari, che versano ogni anno la quota associativa;
· Soci Onorari e o Sostenitori;
4. Sono Soci Ordinari le persone fisiche, le Organizzazioni di Volontariato e gli altri Enti del Terzo Settore o senza fini di lucro che ne facciano richiesta.
5. Sono Soci Onorari e o Sostenitori le persone fisiche, le ODV e gli altri Enti del Terzo Settore o senza fini di lucro, che forniscono un sostegno economico o che si siano distinti per particolari meriti nella promozione dell’attività dell’Associazione.
Art. 6.rt. 6
Criteri di ammissione ed esclusione
1. L'ammissione di un nuovo socio è regolata in base a criteri non discriminatori, coerenti con le finalità perseguite e l’attività d’interesse generale svolta. Viene deliberata dal Consiglio Direttivo ed è subordinata alla presentazione di apposita domanda scritta da parte dell'interessato, con la quale l’interessato stesso si impegna a rispettare lo Statuto e ad osservare gli eventuali regolamenti e le deliberazioni adottate dagli organi dell'ETS.
2. Avverso l'eventuale rigetto dell'istanza, che deve essere sempre motivata e comunicata all’interessato, entro 60 giorni è ammesso ricorso all’organo designato dall’Assemblea.
3. Il ricorso all’organo designato dall’Assemblea è ammesso entro 60 giorni dal ricevimento della relativa comunicazione.
4. Il Consiglio direttivo comunica l’ammissione agli interessati e cura l'annotazione dei
nuovi aderenti nel libro soci dopo che gli stessi avranno versato la quota stabilita
dall’Assemblea. La qualità di socio è intrasmissibile.
5. La qualità di Socio si perde:
a. per decesso;
b. per recesso, che deve essere comunicato per iscritto all'ETS;
c. per esclusione conseguente a comportamento contrastante con gli scopi dell’ETS;
d. per morosità rispetto al mancato pagamento della quota annuale, trascorsi 10 giorni dall’eventuale sollecito scritto.
6. In ogni caso, prima di procedere all’esclusione di un Associato, devono essergli contestati per iscritto gli addebiti che gli vengono mossi, consentendogli facoltà di replica.
7. La perdita della qualifica di associato comporta la decadenza automatica da qualsiasi carica ricoperta sia all'interno dell’ETS sia all'esterno per designazione o delega.
8. In tutti i casi di scioglimento del rapporto associativo limitatamente ad un associato, questi o i suoi eredi non hanno diritto al rimborso delle quote annualmente versate, né hanno alcun diritto sul patrimonio dell’ETS.
Art. 7
Diritti e Doveri dei soci
Tutti i soci godono degli stessi diritti e doveri di partecipazione alla vita dell’ETS ed alla sua attività. In modo particolare:
1. I soci hanno diritto:
a. di partecipare a tutte le attività promosse dall'ETS, ricevendone informazioni e avendo facoltà di verifica nei limiti stabiliti dalla legislazione vigente, dal presente Statuto e dagli eventuali regolamenti dell’ETS;
b. di eleggere gli organi sociali e di essere eletti negli stessi;
c. di esprimere il proprio voto in ordine all’approvazione delle deliberazioni degli organi associativi, degli eventuali regolamenti e di modifiche allo statuto;
d. di consultare i libri sociali presentando richiesta scritta al Consiglio Direttivo.
2. I soci sono obbligati:
a. all'osservanza dello Statuto, del Regolamento e delle deliberazioni assunte dagli organi sociali;
b. a mantenere sempre un comportamento degno nei confronti dell'ETS;
c. al pagamento nei termini della quota associativa, qualora annualmente stabilita dall’Assemblea dei soci. La quota associativa è intrasmissibile e non rivalutabile e in nessun caso può essere restituita.
Art. 8
Volontari
1. L’Associazione si avvale di volontari, soci e non soci nello svolgimento delle proprie attività
2. Tutte le attività sono svolte dall’Associazione avvalendosi in modo prevalente dell’attività di volontariato dei propri associati. L'attività del volontario non può essere retribuita in alcun modo nemmeno da eventuali diretti beneficiari.
3. L’Associazione può avvalersi inoltre del contributo personale, spontaneo e gratuito anche di persone che non abbiano ancora completato la procedura di ammissione o che per altri motivi non possiedano la qualifica di “socio”.
4. Al volontario possono solo essere rimborsate dall'Ente del terzo settore le spese effettivamente sostenute e documentate per l'attività prestata, entro limiti massimi e alle condizioni preventivamente stabiliti dal Consiglio Direttivo e approvati dall’Assemblea.
5. Le spese sostenute dal volontario possono essere rimborsate anche a fronte di una autocertificazione resa ai sensi dell'articolo 46 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000, n. 445, purché non superino l'importo stabilito dal Consiglio Direttivo il quale delibera sulle tipologie di spese e sulle attività di volontariato per le quali è ammessa questa modalità di rimborso (ai sensi dell’art. 17 D. Lgs 117/2017 e ss. mm. ii.).
6. Ogni forma di rapporto economico con l'ETS derivante da lavoro dipendente o autonomo, è incompatibile con la qualità di volontario.
7. L’ETS ha l’obbligo di assicurare i propri volontari ai sensi dell’art. 18 D. Lgs 117/2017 e ss.mm. ii..
8. L'ETS può assumere lavoratori dipendenti o avvalersi di prestazioni di lavoro autonomo, esclusivamente entro i limiti necessari per assicurare il regolare funzionamento o per specializzare l'attività da essa svolta. In ogni caso, il numero dei lavoratori impiegati nell'attività non può essere superiore al cinquanta per cento del numero dei volontari.
9. I volontari che svolgono attività di volontariato in modo non occasionale sono iscritti in un apposito registro.
Art. 9
Organi dell’ETS
Sono organi dell’ETS:
a. L’Assemblea dei soci;
b. Il Consiglio direttivo;
c. Il Presidente
d. Organo di controllo.
Le cariche sociali sono gratuite, fatto salvo il diritto al rimborso delle spese effettivamente sostenute per l’attività prestata ai fini dello svolgimento della funzione, documentate ed autorizzate dal Consiglio Direttivo.
Art. 10
Assemblea dei Soci
1. L’Assemblea dei soci è l'organo sovrano dell’ETS, regola l’attività della stessa ed è composta da tutti i soci.
2. Hanno diritto di intervenire in Assemblea esercitando il diritto di voto tutti gli associati iscritti nel libro dei soci in regola con il pagamento della quota associativa annuale e che non abbiano avuto o non abbiano in corso provvedimenti disciplinari.
3. Ciascun associato dispone del voto singolo e può farsi rappresentare da un altro associato, conferendo allo stesso delega scritta anche in calce all’avviso di convocazione. Nessun associato può rappresentare più di 3 associati.
4. L'Assemblea è presieduta dal Presidente dell’Associazione o da altro socio appositamente eletto in sede assembleare. In caso di necessità l’Assemblea può eleggere un segretario.
5. L'Assemblea si riunisce su convocazione del Presidente. Inoltre, deve essere convocata quando il Consiglio Direttivo ne ravvisa la necessità oppure quando ne è fatta richiesta motivata da almeno 1/10 (un decimo) degli associati aventi diritto di voto.
6. La convocazione è inoltrata per iscritto, anche in forma elettronica/telematica con comprovata ricezione, con 7 giorni di anticipo e deve contenere l’ordine del giorno, il luogo la data e l’orario della prima convocazione e della seconda convocazione. Quest'ultima deve avere luogo in data diversa dalla prima.
7. In difetto di convocazione formale o di mancato rispetto dei termini di preavviso sono ugualmente valide le adunanze cui partecipano di persona o per delega tutti i soci.
8. Le delibere assunte dall'assemblea vincolano tutti i soci anche assenti o dissenzienti. Le discussioni e le deliberazioni dell’Assemblea sono riportate in un verbale redatto da un componente dell’Assemblea appositamente eletto e sottoscritto dallo stesso e dal Presidente.
9. L'assemblea può essere ordinaria o straordinaria.
Art. 11
Assemblea ordinaria dei Soci
1. L'assemblea ordinaria è valida in prima convocazione se è presente la maggioranza degli iscritti aventi diritto di voto; in seconda convocazione, qualunque sia il numero degli associati intervenuti o rappresentati.
2. Le deliberazioni dell’Assemblea sono valide quando vengono approvate dalla maggioranza degli associati presenti o rappresentati.
3. L'Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta l'anno per l'approvazione del bilancio consuntivo, entro 4 mesi dalla chiusura dell'esercizio finanziario.
4. L’Assemblea ordinaria:
a. approva il bilancio consuntivo ai sensi dell’art. 13 del D. Lgs 117/2017 e il bilancio preventivo;
b. elegge a maggioranza assoluta dei voti, il Presidente e il Vicepresidente, che in forza di tale elezione sono pure presidente e vice del consiglio direttivo,
c. elegge tra i soci i componenti del Consiglio Direttivo approvandone preventivamente il numero e li revoca;
d. nomina e revoca, quando previsto, il soggetto incaricato della revisione legale dei conti;
e. delibera sulla responsabilità dei componenti degli organi sociali e promuove azione di responsabilità nei loro confronti;
f. approva l’eventuale regolamento dei lavori assembleari;
g. ratifica la sostituzione dei membri del Consiglio Direttivo dimissionari, decaduti o deceduti deliberata dal Consiglio Direttivo attingendo dalla graduatoria dei non eletti;
h. nomina l’organismo competente a deliberare sulla esclusione dei soci;
i. delibera su tutti gli altri oggetti sottoposti al suo esame dal Consiglio Direttivo ed attribuiti dalla legge, dall’atto costitutivo o dallo statuto alla sua competenza;
j. delega il Consiglio Direttivo a compiere tutte le azioni necessarie a realizzare gli obiettivi definiti dall’ETS stesso.
5. Le deliberazioni assembleari devono essere rese note agli associati ed inserite nel libro verbale delle riunioni e deliberazioni dell’Assemblea tenuto a cura del Consiglio direttivo..
6. Le votazioni possono avvenire per alzata di mano o a scrutinio segreto.
7. Nelle deliberazioni del bilancio e in quelle che riguardano la loro responsabilità i componenti del Consiglio Direttivo non hanno diritto di voto.
Art. 12
Assemblea straordinaria dei Soci
1. 1La convocazione dell’Assemblea straordinaria si effettua con le modalità previste dall’art. 10.
2. L’assemblea straordinaria viene proposta ogni volta che sia necessario per le esigenze dell’ente.
3. Delibera sulle richieste di modifica dello statuto, sullo scioglimento dell’associazione e sulla nomina del liquidatore.
4. Quorum
Le delibere dell’assemblea sono valide, in prima convocazione con la presenza di almeno 1/2 dei soci e se la votazione conta la maggioranza dei voti dei presenti.
In seconda convocazione sono valide qualunque sia il numero degli intervenuti e se si ha la maggioranza dei voti dei presenti.
Per modificare l’atto costitutivo e lo statuto occorre la presenza di almeno 3/4 degli associati e il voto favorevole della maggioranza dei presenti.
Per deliberare lo scioglimento dell’associazione e la devoluzione del patrimonio, occorre il voto favorevole di almeno 3/4 degli associati.
Qualunque associato e gli organi dell’ente possono chiedere l’annullamento delle deliberazioni dell’assemblea contrarie a legge, all’atto costitutivo o allo statuto.
Art. 13
Consiglio Direttivo
1. Il Consiglio Direttivo è composto da un minimo di 3 fino ad un massimo di 7 consiglieri scelti fra i “soci” persone fisiche ovvero indicate fra i propri soci dalle persone giuridiche associate, i quali durano in carica 3 anni e sono rieleggibili. Si applica l’articolo 2382 del Codice civile con riguardo alle cause di ineleggibilità e decadenza.
2. L’Assemblea che procede alla elezione determina preliminarmente il numero di Consiglieri in seno all’eligendo Consiglio Direttivo.
3. Il Consiglio Direttivo elegge tra i suoi membri, a maggioranza assoluta dei voti, il Presidente e il Vicepresidente se non nominati dall’Assemblea, un Segretario e un Tesoriere, che coadiuvano il Presidente.
4. Il Segretario provvede alla tenuta e all’aggiornamento del registro degli aderenti; provvede al disbrigo della corrispondenza; è responsabile della redazione e della conservazione dei verbali delle riunioni dell’Assemblea e del Consiglio Direttivo; comunica ai soci e ai volontari le decisioni prese dal Consiglio Direttivo; provvede all’informazione di tutti i soci circa le convocazioni delle Assemblee e delle varie iniziative.
5. Il Tesoriere predispone lo schema del bilancio preventivo e del bilancio consuntivo da sottoporre al Consiglio Direttivo; provvede alla tenuta dei registri e della contabilità dell’Associazione, nonché alla conservazione della documentazione relativa, con l’indicazione nominativa dei soggetti eroganti; provvede alla riscossione delle entrate ed al pagamento delle spese, in conformità alle decisioni del Consiglio Direttivo e alle direttive del Presidente.
6. In caso di morte, dimissioni o esclusione di Consiglieri prima della scadenza del mandato, il Consiglio Direttivo provvede alla loro sostituzione utilizzando l’elenco dei non eletti: la sostituzione va ratificata dalla successiva Assemblea ordinaria e dura sino alla scadenza del mandato del Consiglio direttivo. In caso di mancanza od esaurimento dell’elenco dei non eletti o loro indisponibilità, il Consiglio Direttivo potrà cooptare i soggetti che riterrà idonei e successivamente l’assemblea provvede alla surroga mediante elezione.
7. Nel caso in cui decada oltre la metà dei membri del Consiglio Direttivo, l’Assemblea provvede tramite elezione al rinnovo dell’intero organo.
8. Ai Consiglieri possono essere rimborsate le spese effettivamente sostenute e rendicontate relativamente allo svolgimento degli incarichi e delle attività per conto dell’ETS.
9. Il Consiglio Direttivo è responsabile verso l’Assemblea della gestione operativa, attua i mandati e le decisioni dell’Assemblea ed è investito dei più ampi poteri per la gestione ordinaria e straordinaria dell’ETS, fatti salvi quelli che la legge e lo Statuto attribuiscono all’Assemblea. In particolare esso svolge le seguenti attività:
a. delibera in ordine all’accettazione di eredità, legati e donazioni, nonché all’acquisto e all’alienazione di beni mobili o immobili dell’associazione, e cura la gestione di tutti i beni mobili e immobili di proprietà dell’associazione o ad essa affidati;
b. fissa le norme per il funzionamento dell’Associazione
c. redige e presenta all’Assemblea il Bilancio consuntivo ai sensi dell’art. 13, il Bilancio preventivo e il Bilancio sociale;
a. da mandato al Presidente di stipulare tutti gli atti e contratti inerenti le attività associative;
b. determina il programma di lavoro in base alle linee di indirizzo contenute nel programma generale approvato dall’Assemblea, promuovendo e coordinando le attività e autorizzando la spesa;
c. delibera sulle domande di nuove adesioni;
d. conferisce la qualifica di Socio Onorario o Sostenitore a persone fisiche a Enti ed Associazioni che hanno particolari benemerenze o collaborazioni nei confronti dell’Associazione. Il Socio Onorario o Sostenitore può partecipare all’Assemblea, senza diritto di voto;
e. determina le quote sociali annue per gli associati, ove previste, e gli eventuali contributi straordinari;
f. propone l’esercizio e l’individuazione di eventuali attività diverse ai sensi dell’art. 3 comma 4 del presente Statuto;
g. ha facoltà di costituire Comitati, a cui partecipano gli associati o esperti anche non soci, per la definizione e la realizzazione concreta di specifici programmi e progetti.
10. Il Consiglio Direttivo è presieduto dal Presidente o, in caso di sua assenza, dal Vicepresidente o, in assenza di quest’ultimo, da un membro eletto allo scopo dal Consiglio Direttivo.
11. Il Consiglio Direttivo è convocato dal Presidente tutte le volte nelle quali vi sia materia su cui deliberare, oppure quando ne sia fatta domanda da almeno il 50% componenti.
12. La convocazione è inoltrata per iscritto, anche in forma elettronica/telematica, con 7 giorni di anticipo e deve contenere l’ordine del giorno, il luogo, la data e l’orario della seduta. In difetto di convocazione formale o di mancato rispetto dei termini di preavviso sono ugualmente valide le riunioni cui partecipano tutti i membri del Consiglio Direttivo.
13. I verbali delle sedute del Consiglio Direttivo, redatti a cura del segretario individuato e sottoscritti dallo stesso e da chi ha presieduto la riunione, vengono conservati agli atti.
14. Per la validità delle deliberazioni occorre la partecipazione, anche con sistemi di video conferenza, della maggioranza dei membri del Consiglio Direttivo. Le deliberazioni sono valide con il voto della maggioranza dei presenti; in caso di parità di voti prevale il parere espresso dal Presidente.
15. Il potere di rappresentanza attribuito agli amministratori è generale. Le limitazioni del potere di rappresentanza non sono opponibili ai terzi se non sono iscritte nel Registro unico nazionale del Terzo settore o se non si provi che i terzi ne erano a conoscenza.
16. L’obbligatorietà dell’iscrizione delle limitazioni del potere di rappresentanza di cui al comma 14 avrà efficacia a partire dall’operatività del Registro unico nazionale del Terzo settore".
17. Il consiglio direttivo ha tutti i poteri d’ordinaria e straordinaria amministrazione (che può anche delegare a qualcuno dei suoi membri), nell’ambito dei principi generali fissati dall’assemblea.
18. Il consiglio direttivo può delegare il Presidente ad erogare aiuti economici per casi di bisogno, anticipandone le somme che saranno poi rimborsate dal tesoriere dietro giustificazione delle stesse.
Art. 14
Presidente
1. Il Presidente ha la firma e la rappresentanza legale dell’associazione ed è eletto dall’assemblea dei soci. In caso di Vacatio è nominato dal Consiglio Direttivo nel suo seno.
2. Il Presidente eletto, per compiere i propri doveri, assume l’obbligo di vivere nella comunità di accoglienza:
3. Il Presidente ha la rappresentanza legale dell’Associazione di fronte a terzi e in giudizio; cura l’attuazione delle deliberazioni del Consiglio Direttivo; sovrintende a tutte le attività dell’ETS; ha la facoltà di aprire conti correnti per conto dell’ETS, di stipulare contratti di locazione, di affitto, d’appalto,di comodato, di mutuo e di qualsiasi altro tipo utili al raggiungimento degli scopi dell’Associazione; convoca e presiede il Consiglio Direttivo, del cui operato è garante di fronte all’Assemblea; convoca l’Assemblea dei soci.
4. In caso di assenza o impedimento le sue funzioni spettano al Vicepresidente.
5. Il Presidente, in caso di urgenza, assume i poteri del Consiglio Direttivo e adotta i provvedimenti necessari, convocando contestualmente il Consiglio per la loro approvazione: i provvedimenti urgenti del Presidente vengono esaminati obbligatoriamente dal Consiglio Direttivo alla prima riunione utile.
Articolo 15
Il Vice Presidente
Il Vice Presidente sostituisce il Presidente in ogni sua attribuzione ogni qualvolta questi sia impedito all’esercizio delle proprie funzioni. Il solo intervento del Vice Presidente per i terzi è prova dell’impedimento del Presidente.
Art. 16
Organo di controllo
1. Qualora se ne ravvisi la necessità o sia previsto per legge ai sensi dell’art. 30 D. lgs117/2017 e ss. mm. ii., può essere nominato dall’Assemblea un organo di controllo anche monocratico.
2. Nel caso in cui l’organo di controllo sia scelto tra i soci, lo stesso non può essere retribuito.
3. I componenti dell’organo di controllo, ai quali si applica l’art. 2399 del Codice civile, devono essere scelti tra le categorie di soggetti di cui al comma 2, art. 2397 del Codice civile. Nel caso di organo collegiale, i predetti requisiti devono essere posseduti da almeno uno dei componenti.
4. Il Collegio resta in carica 3 (tre) anni/esercizi ed i suoi componenti possono essere riconfermati.
5. L'organo di controllo vigila sull'osservanza della legge e dello statuto e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione, anche con riferimento alle disposizioni del decreto legislativo 8 giugno 2001, n. 231, qualora applicabili, nonché sull'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile e sul suo concreto funzionamento. Esso esercita inoltre il controllo contabile, nel caso in cui non sia nominato un soggetto incaricato della revisione legale dei conti o nel caso in cui un suo componente sia un revisore legale iscritto nell'apposito registro.
6. L'organo di controllo esercita inoltre compiti di monitoraggio dell'osservanza delle finalità civiche, solidaristiche e di utilità sociale, avuto particolare riguardo alle disposizioni di cui agli articoli 5, 6, 7 e 8 del D. Lgs. 117/2017, ed attesta che il bilancio sociale, ove previsto per legge, sia stato redatto in conformità alle linee guida di cui all'articolo 14 del D. lgs 117/2017 e ss. mm. ii.
7. I componenti dell'organo di controllo possono in qualsiasi momento procedere, anche individualmente, ad atti di ispezione e di controllo, e a tal fine, possono chiedere agli amministratori notizie sull'andamento delle operazioni sociali o su determinati temi.
8. I componenti dell’Organo di controllo possono partecipare alle riunioni del Consiglio Direttivo e dell’Assemblea. (su richiesta della Presidenza)
Art. 17
Il soggetto incaricato della revisione legale dei conti
In caso di superamento dei limiti di cui all’art. 31, comma 1 del Dlgs 117/2017 e successive modifiche, la revisione legale dei conti dell’associazione viene esercitata, a discrezione dei soci e salvo inderogabili disposizioni di legge, da un revisore legale o da una società di revisione legale iscritti nell'apposito registro, ovvero dal collegio dei revisori dei conti.
Art. 18
Il Presidente onorario
1. Il Presidente Onorario può essere nominato dall’Assemblea per eccezionali meriti acquisiti in attività a favore dell’ETS.
2. Il Presidente Onorario, se socio, ha tutti i diritti e i doveri degli altri soci dell’ETS.
Art. 19
Comitati Tecnici
Nell’ambito delle attività approvate dall’Assemblea dei soci, il Consiglio Direttivo ha facoltà di costituire Comitati Tecnici cui partecipano gli associati o esperti anche non soci, per la definizione e la realizzazione concreta di specifici programmi e progetti, oppure con funzione consultiva in merito a progetti che l’ETS intende promuovere. Il Consiglio
stabilisce gli ambiti di azione e le linee di intervento del Comitato e ne nomina il coordinatore.
Art. 20
Sedi Locali
1. L’Associazione può costituire Sedi locali o Uffici nelle Province viciniori in cui opera. Le sedi locali sono strutture operative finalizzate esclusivamente a garantire la capillarità dell’operato dell’associazione.
2. Il Consiglio Direttivo può individuare dei Direttori Generali Locali, attribuendo agli stessi la direzione generale della sede locale, che verrà esercitata nel rispetto delle indicazioni e delle attribuzioni fornite dal Consiglio Direttivo.
Art. 21
Libri sociali
E’ obbligatoria la tenuta dei seguenti libri sociali:
a. il libro dei soci;
b. il libro delle adunanze e delle deliberazioni delle assemblee;
c. il libro delle adunanze e delle deliberazioni del Consiglio direttivo e di eventuali altri organi sociali.
d. il libro del rendiconto economico.
e. è’ altresì obbligatoria la tenuta del registro dei volontari.
Art. 22
Esercizio sociale e bilancio
1. L’esercizio sociale dell’ETS ha inizio e termine rispettivamente il 1° Gennaio ed il 31 Dicembre di ogni anno. Al termine di ogni esercizio il Consiglio Direttivo redige il bilancio ai sensi degli art. 13 e 14 del D. lgs 117/2017 e ss. mm. ii. Il bilancio consuntivo è formato dallo Stato Patrimoniale, dal Rendiconto Gestionale, dalla Relazione di Missione ed alla Redazione del Bilancio sociale nel caso in cui vengano superati i limiti previsti dall’art. 14 comma 1 del Dlgs 117/2017, da sottoporre all’assemblea per l’approvazione. Il bilancio consuntivo è depositato presso la sede dell’ETS, almeno 7 giorni prima dell'assemblea e può essere consultato da ogni associato. I rendiconti devono essere redatti con chiarezza e devono rappresentare in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale ed economico-finanziaria della Associazione, nel rispetto dei principi di trasparenza nei confronti degli associati.
2. Entro il 31 marzo di ciascun anno il consiglio direttivo approva la bozza di bilancio di esercizio da sottoporre all’assemblea degli associati entro il 30 aprile per la definitiva approvazione.
3. L’organo amministrativo documenta il carattere secondario e strumentale delle attività diverse eventualmente svolte nei documenti del bilancio di esercizio.
Art. 23
Scioglimento
1. L’Associazione si estingue, secondo le modalità di cui all’art. 27 C.C. oppure quando il patrimonio è divenuto insufficiente rispetto agli scopi.
2. La delibera di scioglimento e devoluzione del patrimonio è approvata dall’Assemblea, in sede straordinaria, con la maggioranza dei tre quarti degli aventi diritto.
3. In caso di estinzione l’Assemblea delibererà in merito alla devoluzione del patrimonio residuo ad altro Ente del Terzo Settore, previo parere favorevole dell’ufficio di cui all’art. 45 comma 1 del Dlgs 117/2017 e salvo diversa destinazione imposta dalla legge.
Art. 24
Norme finali
Per tutto ciò che non è espressamente contemplato dal presente Statuto, dagli eventuali Regolamenti interni e dalle deliberazioni degli organi associativi, si applica quanto previsto dal Decreto Legislativo del 3 luglio 2017, n. 117 (Codice del Terzo Settore) e relativi decreti attuativi, in quanto compatibile, dal Codice Civile.
Marcianise, 2 novembre 2021
Il Presidente Il segretario
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RELAZIONE ANNO 2021
Quest’anno intendo aprire la relazione annuale con l’evento del centenario celebrato il 5 e 6 giugno presso il nostro Convento e che ha arrecato grande gioia a tutti noi che viviamo da anni sotto lo sguardo di Santa Maria dell’Accoglienza. Ne spiego il motivo.
In tale occasione e cioè con i festeggiamenti organizzati dall’Istituto Comprensivo Aniello Calcara di Marcianise per il centenario del vescovo di Cosenza Monsignor Aniello Calcara, nativo di Marcianise E’ ARRIVATO IL GRADITISSIMO REGALO DELL’ICONA DELLA MaDONNA DEL PILERIO, da parte dell’attuale vescovo di Cosenza Monsignor Francescantonio Nolè.
L’icona è identica a quella della cattedrale di Cosenza. La tradizione attribuisce a questa icona la liberazione dalla peste, rappresentata dalla macchia della peste sul viso della Madonna, vista apparire da un devoto che la pregava per la liberazione dall’epidemia.
Personalmente ho letto l’arrivo di questa icona come la conferma della protezione mariana già avvenuta per questa casa durante tutta l’epidemia del Covid-19. Con tantissime persone che sono arrivate a chiedere aiuto e le altre che vivono insieme, non abbiamo avuto contagi, e quindi nessuna conseguenza di chiusura dell’accoglienza.
Direbbe padre Alessandro Parrella, non perché figli della gallina bianca: non si spiegherebbe il motivo perché da una parte tutti salvi e dall’altra tutti morti. Non sono tutti figli? Il motivo si spiega sempre nel mistero della morte e della vita e nel sostegno che con la chiusura sarebbe venuto a mancare a moltissimi per gli aiuti necessari che la nostra comunità poteva offrire.
E ora parliamo dell’accoglienza e delle altre attività caritative dell’Associazione.
Nel 2021 sono stati presenti a tempo pieno: Nardiello Giuseppe,, Ceccarelli Aurelio, Giulia Castellari, Chiara Castellati, Lucchesino Gennaro, Di Biase Lucrezia, Ivanov Ivan, Gionti Giulio, Pistilli Emiliana, Pistilli Giada, Gandac Lorenzo, Norelli Adele, Zitelli Francesco, Adel Karim Channoufi, Viciglione Giusepe.
A tempo parziale: Giovanni Rogato e Dritan Kosiqi.
Nel mese di febbraio 2021 e precisamente il 22 febbraio è morto Gionti Giulio di 92 anni presso l’ospedale di Marcianise. Il Gionti nonostante la sua età era attivo e gioiva per quegli aiuti che poteva offrire. Il 14 ottobre 2021 è morto don Michele (Ivan Ivanov).
Don Michele (Ivan Ivanov) è nato a Sofia il 2 novembre 1948. La sua famiglia di origine apparteneva alla chiesa ortodossa. È stato ordinato sacerdote il 25 marzo del 1986 e inviato come parroco nella città di Plovdiv.
Il 30 aprile 1988 è arrivato a Roma insieme al suo vescovo Méthode Stratiev per un pellegrinaggio, ma avendo in animo di chiedere asilo politico, che ottiene. Il motivo di questa decisione la si capisce da quanto il suo vescovo scrive a mons. Luigi Diligenza: <<Era stato segnalato alla “Sicurezza di Stato” come agente. Due volte al mese vi era convocato per rendere conto. Questo forse lo ha fatto soffrire. Me ne parlava ogni volta, con grande paura>>. Parlando con me e con Anna Sicurezza, uscendo dal suo riserbo, disse che aveva lasciato la Bulgaria con questa motivazione: <<Ho detto al mio cuore io non voglio fare del male alla mia gente, come mi chiedono di fare>>. Ci diceva che a distanza di mesi la polizia segreta gli faceva le stesse domande per verificare se aveva detto la verità. Avvertiva una forma di oppressione psicologica da parte delle forze dello stato. Era in una condizione di particolare tensione, anche per il fatto che da ortodosso era diventato cattolico ‘uniate’. I cattolici all’epoca in Bulgaria erano il 2 per cento, mentre la maggioranza dei cristiani erano ortodossi.
Nella lettera a mons. Diligenza il suo vescovo scriveva: <<Prima della sua ordinazione, non ha dato segni di disturbo psichico. Solo questo: appena era libero, prendeva la sua corona e pregava, in qualunque posto si trovasse. Apprendeva bene le sue lezioni. Aveva solo un difetto cardiaco>>.
A Roma ricevette il trattamento per i richiedenti asilo: vitto e alloggio in albergo. Per avere qualche disponibilità economica dalle 18 di sera fino alla ore 2 del mattino faceva il lavapiatti presso ristoranti e pizzerie.
Mi diceva che sperava nell’accoglienza presso una comunità di sacerdoti di provenienza dal mondo orientale.
Dopo circa due anni insieme a molti profughi viene portato al ‘campo profughi’ di Capua, unico bulgaro tra i ‘mille’ profughi provenienti dalla cortina di ferro dell’est Europa.
Viveva in una baracca da solo. Alcuni si accorgono che il ‘bulgaro’ da giorni non usciva a prendere la razione di cibo. Aprono la porta e lo trovano disteso per terra privo di conoscenza. I responsabili del campo nell’attivarsi per il ricovero in ospedale tra le sue carte comprendono che si tratta di un sacerdote e ne parlano con don Andrea Riccio, direttore della Caritas diocesana, che da allora lo ha sempre seguito.
La diagnosi dopo il ricovero parla di psicosi. Se ne prende cura il centro di salute mentale di Capua al tempo diretto dal dottor Aldo Mariano.
Il 7 gennaio 1991 ottiene la residenza a Capua a via Roma n. 116 c/o Andrea Riccio. Don Andrea lo ospita presso la canonica della sua parrocchia a Capua.
Don Michele chiedeva spesso di stare presso un monastero. Rispondemmo positivamente alla richiesta di don Andrea di accoglierlo presso di noi. Dal 1992 don Michele è stato un fratello per noi. Il suo cruccio si manifestava quando arrivava la data di scadenza per il rinnovo del permesso di soggiorno. Insieme a lui abbiamo condiviso le attese e le lunghe file alla questura di Caserta. Aveva paura che non gli rinnovassero il permesso e che sarebbe dovuto rientrare in Bulgaria. Grazie all’impegno certosino di un amico di S. Maria C.V., Antonio D’Angelo, ottenne la cittadinanza italiana. All’arrivo dell’accoglienza della richiesta ho visto un sorriso radioso sul volto di don Michele.
A giugno 2000, grazie anche alle conoscenze di mons. Diligenza viene operato al cuore al Monaldi: sostituzione di due valvole, aorta e mitrale, e plastica alla tricuspide, nonché pulizia del pericardio totalmente costipato.
Nel 2019 operato a Maddaloni per una frattura all’anca sinistra.
Assistito a Castelmorrone per la riabilitazione dell’arto è ritornato in comunità abbastanza autonomo, partecipando alle varie attività religiose.
Il 17 settembre 2020, dopo sua esplicita richiesta fatta personalmente a p. Carlo D’Amodio, ministro provinciale dei Frati Minori di Napoli e Caserta, è stato accolto spiritualmente nella fraternità minoritica della Provincia del SS. Cuore di Gesù dell’Ordine dei Frati Minori ed ha ricevuto l’abito della penitenza del 1° Ordine, cui è stato aggregato.
In quest’ultimo anno ha avuto una ricaduta psichica, difficile da curare che ha comportato una fragilità anche fisica nel camminare, nel rifiutare a volte il cibo e anche i medicinali. Seguito da uno psichiatra e dal medico curante ha alternato periodi di lucidità e altri di sonnolenza. Alla fine si è scoperto un problema a livello ematico che si stava approfondendo. Tutto è precipitato nell’ultima settimana. Ha partecipato fino al 9 ottobre alla messa quotidiana. L’11 ottobre ha ricevuto il sacramento dell’unzione dei malati. Il 12 ottobre è stato ricoverato in gravissime condizioni al pronto soccorso dell’ospedale civile di Caserta e poi trasferito in medicina di urgenza. Il 14 ottobre alle ore 9.30 sorella morte ha messo fine alla sua vita terrena per consegnarlo nelle braccia misericordiose del Padre celeste.
In quest’anno, nonostante ci siano state ancora le limitazioni dovute al Covid-19, si è potuto provvedere all’accoglienza di alcune persone senza fissa dimora, come accoglienza di emergenza. Al piano terra si sono alternati Zitelli Francesco e Adel Karim Channoufi, presente da noi dal 2019. Il 24 giugno 2021 è stata accolta la signora Rachele Cristillo di anni 67, aggredita di notte da un uomo mentre trascorreva la notte all’esterno del convento. Ha accolto finalmente le nostre proposte di essere accolta in convento. Ad agosto 2021 sono stati accolti, perché senza abitazione, Gennaro Carbone, tenuto prima in isolamento perché affetto da scabbia e una volta guarito in compagnia di Andrea Piccirillo. A novembre abbiamo accolto Vlonga Dani Marliena, di nazionalità rumena, che sostava sulla panchina prospiciente la nostra piazza, insieme ad una decina di valigie. Per pochi giorni sono stati accolti altre persone.
Un grazie a tutti i medici, in particolare alla dottoressa dermatologa Paola Di Caterino per le sue diverse prestazioni dermatologiche a favore dei nostri ospiti.
Il 4 ottobre abbiamo inaugurato alla presenza del vescovo di Caserta la sala a piano terra destinata all’ascolto della Parola. La sala l’abbiamo chiamata ‘Bottega della Parola’.
Hanno continuato a funzionare la distribuzione quindicinale dei viveri e i’armadio settimanale del povero. Le visite ambulatoriali ginecologiche sono continuate presso lo studio privato del dottor Foglia. Come pure è continuato l’aiuto e il sostegno a famiglie con figli piccoli della zona che abbisognano di particolare attenzione medica e di alimentari.
A lode della Santissima Trinità.
storia
ASSOCIAZIONE S. MARIA DELL’ACCOGLIENZA
1986 – 2022
COME NASCE L’ESPERIENZA
8 aprile 1986: costituzione dell’ Associazione S. Maria dell’Accoglienza con atto del notaio Alberto Criscuolo.
1 luglio 1986: inizio dell’attività di accoglienza presso il convento san Francesco di Marcianise, sito in piazza Onofrio Buccini nr. 13.
Quante domande da chi viene a contatto con questa esperienza.
Come vi è venuta quest’idea?
Perché in un convento? Come avete fatto ad averlo? Dove prendete i soldi?
Ebbene bisogna subito dire che questa esperienza non è iniziata come un progetto, ma è una risposta a quanto si meditava da parte di alcuni di noi nel decennio precedente al 1986.
Eccone un breve resoconto.
Nel 1974 era stato trasferito a S. Maria C.V. presso il convento-parrocchia S. Maria delle Grazie, il novello sacerdote p. Michele Santoro che iniziò a commentare con il gruppo giovanile del tempo gli Atti degli Apostoli. A partire dal 1976 nacque la volontà di imitare le prime comunità cristiane descritte dagli Atti degli Apostoli mettendo tutto in comune e aprendo la porta a poveri ed emarginati.
Si cominciò ad andare alla ricerca di una casa. Ma è giusto dire che il fermento della carità era già presente in alcuni adulti e in alcuni giovani: visita settimanale agli ammalati, intensa attività per sensibilizzare, a livello cittadino, la giornata mondiale di lotta alla lebbra, attenzione ai problemi sociali della città.
Contemporaneamente alla ricerca di un luogo si aiutava qualche famiglia in difficoltà o impossibilitata ad autogestirsi. Ci occupammo di una ex drogata di nome Antonietta che aveva abbandonato la famiglia adottiva e che per un mese fu accolta nella casa di una persona del gruppo. Prendemmo in fitto un piccolo appartamento per l’accoglienza di emergenza. Spesso avevamo provveduto a ospitare qualcuno presso l’hotel Milano.
A tempo opportuno “favorevole” tutto diventò più semplice. Nella ricerca che si faceva una persona di Curti proponeva di donare una casa molto spaziosa con giardino edificabile, una rilevante somma di milioni e del terreno che poteva essere venduto. La persona voleva fare un’opera nella sua casa a Curti intestata a Teresa Musco, la stimmatizzata di Caserta. Aveva, però, perplessità a fare la donazione a laici associati. Voleva darla ad un ente morale riconosciuto giuridicamente, tipo una diocesi o un ordine religioso. La facemmo incontrare con il Padre Provinciale del Frati Minori Cappuccini e con quello dei Frati Minori.
Padre Adolfo Pagano Provinciale dei Frati Minori di Napoli comunicò ad Anna Sicurezza, che si era recata da lui per fargli accettare la proposta della Signora Munno di Curti, che se c’era un progetto caritativo avrebbe potuto riunire il Definitorio ( cioè il consiglio della provincia religiosa) e concedere in comodato un convento destinato ad essere chiuso, data la diminuzione dei frati.
Il progetto era semplicemente questo: vivere insieme ai poveri, mettendo tutto in comune e di aprirsi alle famiglie in disagio nello spirito del Vangelo e sui passi di san Francesco. La risposta di padre Adolfo fu positiva ed entusiasta, accompagnata da una esclamazione: "potendo verrei anche io".
Ci venne proposto il convento francescano di Marcianise da tutti chiamato il convento di san Pasquale. Convento che risentiva molto dell’usura del tempo, tanto che il Definitore padre Lorenzo Malatesta, che ci accompagnava per una presa di visione del convento ebbe a dirci: <<ma avete il coraggio di venire a vivere qui?>>. Avemmo coraggio e anche un po’ di incoscienza, che in piccola dose non guasta, anzi. E’ come il sale.
Da allora partirono le pratiche, senza risparmio di difficoltà per la costituzione di una associazione.
Ci venne imposto dall’allora rappresentante legale della provincia monastica, padre Renato Basilio, di costituirla presso un notaio di fiducia della provincia monastica. A seguire l’iter se ne occupò padre Michele Santoro, in quel tempo di comunità nel convento di Miano di Napoli. Il notaio, settimanalmente incontrato, poneva continue difficoltà, volendo intervenire anche nella definizione delle finalità. In pratica avemmo il sentore che il notaio era stato indottrinato a dovere per mettere i bastoni tra le ruote o come si suol dire ‘menare il can per l’aria’, allo scopo di farci desistere.
Di fronte alla domanda se le finalità e gli scopi fossero in contrasto con la Costituzione Italiana o il Codice di Diritto Civile, il notaio capì che non l’avrebbe spuntata e gettò la spugna. Il già citato rappresentante legale si fece vivo con una telefonata in cui rinnegando tutto quello che aveva precedentemente imposto, ci comunicava che dovevamo provvedere a contattare un notaio di nostra fiducia.
Costituita l’associazione si incominciò a predisporre l’elaborato per il Comodato tra l’Associazione S. Maria dell’Accoglienza e la Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù dei Frati Minori, con non pochi scontri con il predetto rappresentante legale. Tramite il Comodato, prima per un periodo di 9 anni e poi per altri 29 anni, veniva messo gratuitamente a disposizione dell’associazione quasi tutto il Convento di san Francesco.
Ultimamente il Comodato è stato prolungato per ulteriori 29 anni ed inoltre è stato concesso in comodato l’intero complesso conventuale ad eccezione della Chiesa.
A tutt’oggi sono state ospitate decine e decine di persone e molte famiglie con la nascita di diversi bambini.
C’è stata la convivenza tra neonati, fanciulli, adolescenti, giovani, adulti, persone anziane, frati francescani. Hanno condiviso questa vita di famiglia tanti giovani obiettori di coscienza. Hanno vissuto con noi giovani in discernimento vocazionale del periodo cosiddetto del postulato, propedeutico per essere ammessi al noviziato di Piedimonte Matese, dove avrebbero indossato per la prima volta l’abito francescano..
Tra i poveri accolti diversi di loro erano ammalati psichiatrici.
Tutto veniva vissuto in rispetto alla vita di ciascuno. Comunque questa casa di accoglienza impostata sotto forma di famiglia allargata, per la libertà che si respira e che ha dato possibilità di vita a tante persone, può essere veramente “detta” casa della vita, non solo per i diversi bambini che vi sono nati e cresciuti, ma anche per aver ridato vita a tante persone e famiglie che per le difficoltà di salute e delle gravi situazioni affrontate facevano fatica a sopravvivere.
I Frati Minori del Convento e l’associazione di ispirazione francescana ‘S. Maria dell’Accoglienza’ dal luglio 1986 hanno aperto il Convento ad una esperienza di accoglienza dei poveri.
Ciò è stato possibile grazie ad un comodato tra la Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù e l’Associazione ‘S. Maria dell’Accoglienza’, in cui veniva concesso in uso gratuito gran parte del Convento.
Il punto di partenza fu rispondere ad esigenze abitative di persone senza casa o che non potevano rimanere nel nucleo familiare di appartenenza ed erano bisognose di una accoglienza di tipo familiare.
Nei locali al primo piano del Convento, sono accolte persone che presentano difficoltà varie a cui si cerca di dare un’attenzione personalizzata.
Questa realtà di ‘famiglia allargata’ ha visto la compresenza, costruttiva e naturale, della bimba neonata e della signora ultra novantenne;
compresenza di donne e uomini, di credenti e non credenti, di cattolici e islamici, di bianchi e di neri, di sani e di malati psichici, di sani e malati fisici, di persone singole e di piccoli nuclei familiari.
Il cuore dell’esperienza consiste nel fatto che si sceglie come stile di vita la condivisione a tempo pieno con i poveri: si condividono difficoltà, spazi, mensa, tetto e provvisorietà.
Lo spirito che anima quest’opera e’ di dare accoglienza, nei limiti delle possibilità, a chiunque bussa senza chiedere nell’immediato la loro storia, ma facendosi vicini al loro bisogno, accogliendo tutti come fratelli con i quali si condivide l’intera giornata, infondendogli la speranza che ogni ferita può essere rimarginata dall’amore di Cristo che si manifesta nella carità dei fratelli.
Migliaia di persone di varie nazionalità sono passate per questo convento: africani, albanesi, bulgari, polacchi, ucraini, francesi, americani, italiani, gente di Marcianise e del casertano; suore in discernimento, consacrati in crisi, ecc…..
Con l’andare degli anni alcuni di questi accolti sono rimasti in modo stabile in convento o perché non hanno più nessun familiare o perché nessuno si è voluto prendere cura di loro. Oggi tutta la realtà conventuale si presenta come una famiglia allargata costituita da persone che vivono in modo stabile; gli accolti sono: uomini, donne, anziani, e bambini con la mamma; poi vi sono laici e frati.
L’impegno di accoglienza si è sviluppato nel tempo contemporaneamente alla ristrutturazione del Convento, condividendo i disagi concreti che il protrarsi dei lavori hanno comportato.
Alcune immagini di Fratelli accolti
L'Associazione "S. Maria dell'Accoglienza" ETS prosegue l'attività caritativa iniziata nel luglio del 1986, presso ii Convento s. Francesco in Marcianise. Convento dato in comodato gratuito dalla Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù dei Frati Minori. L'attività continua ad essere svolta in stretto rapporto con i Frati della locale fraternità dei Frati Minori.
Al primo piano del Convento vivono insieme persone di età diversa, con disagi, alcuni gravi, di diverse tipo. Hanno vissuto insieme ragazze madri , gestanti, giovani, adulti provati dalla vita, anziani soli, persone con disagi da alcol e con disagi mentali. In un clima di reciproca e a volte difficile accettazione si vive insieme, con la presenza ininterrotta di alcuni membri dell'associazione e dei Frati.
Ulteriori impegni:
distribuzione, a cadenza quindicinale, di alimenti che ci provengono principalmente dal Banco delle Opere di Carità di Caserta ad oltre 250 nuclei familiari;
mensa serale per i poveri dal lunedì al sabato per circa trenta persone in presenza o con modalità di asporto;
distribuzione settimanale di indumenti e biancheria; ambulatorio ginecologico settimanale e disponibilità di un medico ecografista (attualmente sospeso, causa pandemia)
accoglienza notturna di emergenza per senza fissa dimora al piano terra per uomini e donne, in locali separati;
aiuti continuativi a famiglie con figli piccoli; ascolto e sostegno psicologico di persone e coppie;
disponibilità ad accogliere richiedenti per svolgere attività di volontariato per lavoro di pubblica utilità per la cosiddetta 'messa alla prova', sostitutiva alla pena carceraria.
Puoi contribuire oltre che con il 5x1000, offerta deducibile nella dichiarazione dei redditi anche con una offerta libera da effettuare
sul ccp n° 16117822 intestato a Associazione S. Maria dell’accoglienza.
Per effettuare un bonifico il codice iban è IT68G0760114900000016117822.
Aiutaci a diffondere presso parenti amici conoscenti la donazione del 5x1000. In questo momento le difficoltà economiche dovute all’aumento dei costi per l’approvvigionamento e i servizi sono fonte di preoccupazione, visto che l’Associazione non ha nessuna convenzione con enti pubblici.
C.F (per la donazione del 5x1000) 93008490612